Il valore della domenica

23 Gennaio 2019

Durante le nozze di Cana gli invitati rimangono senza vino e chiedono aiuto a Maria. Lei chiede al figlio di rimediare.

Dice loro di fare qualunque cosa Egli gli indichi. Gesú chiede dunque di portare sei giare da cento litri l’una, colme fino all’orlo di acqua. Poi chiede di assaggiarne.

L’acqua era diventata vino: vino di prima qualità, abbondante, ridondante.

É una storia che ho sentito tante volte: al catechismo, alle scuole dalle suore prima, dai frati poi. Eppure é solo oggi ad Anzaldo, distretto di Cochambamba, Bolivia, che capisco che cosa significhi. Quando senti che non hai più energia, piú motivazioni, più gioia, allora rivolgiti a Maria e chiediLe aiuto. Sarà lei a domandare al figlio di aiutarti.
E tu sii pronto a ricevere il suo aiuto, sotto qualunque forma si manifesti. Sarà un aiuto di prima qualità, abbondante, ridondante a patto che tu sia attento a recepirne il messaggio e sia pronto a seguire qualsiasi indicazione ti dia. Io non sono praticante e Pietro mi prende in giro per questo. Non ho mai detto un Rosario nella mia vita e pecco sulle più basilari conoscenze di Cattolicesimo.

Ma dopo due settimane ad Anzaldo a vivere con Pietro e Machi e la loro famiglia inizio anche io ad apprezzare i messaggi che vengono dal Vangelo. Sará l’aria rarefatta che si respira qua a tremila metri?! Forse. O forse é l’aria buona che si respira, nel senso letterale del termine ma anche nel senso più astratto: l’atmosfera che c’è tra le mura di questa casa e di questo ospedale ha le tinte del sacrificio, della solidarietà, del lavoro duro e costante ma soprattutto della felicità.

Mi spiego meglio. Pietro e Machi vivono di fronte all’ospedale che hanno costruito e che fanno funzionare ogni giorno da trenta e passa anni. Non esistono orari di lavoro per loro, lavorano sempre, costantemente.
Hanno costruito un ospedale per i poveri, nato dal sogno di un ragazzo testardo, spinto da una forza che chiamava Provvidenza, e realizzato insieme alla donna che ha sposato e che lo sostiene ogni giorno con fatica (e pazienza).
Ora l’ospedale si é trasformato, naturalmente: da piccolo ambulatorio é diventato un centro medico chirurgico dove si svolgono i piú svariati interventi, si fanno analisi di laboratorio e visite mediche quasi di ogni tipo. Pietro si fa aiutare da specialisti che lavorano a Cochabamba che per l’occasione raggiungono Anzaldo e svolgono interventi per chiunque ne abbia bisogno.

La sanità in Bolivia è a pagamento e mi colpisce e lascia attonita ogni volta vedere che curarsi ha un prezzo. Prezzo che troppo spesso é proibitivo per le famiglie umili che vivono qui nei dintorni. In questo ospedale chi ha un problema urgente e non può permettersi di pagare trova la possibilità di essere curato gratuitamente o a prezzi ridotti rispetto a quelli della città.
Era questa la missione di quel ragazzo che continua a vivere immutata nel lavoro di tutti i giorni dell’uomo che é diventato e di sua moglie. Ed è impossibile negare di vedere la soddisfazione e la felicità che li animano anche dopo tutti questi anni. Ovvio, qua non succedono miracoli.

La medicina ha gli stessi identici limiti che ha in un centro avanzato e moderno, anzi forse a livello tecnico ne ha di piú. Ció che é differente peró é la nuda vicinanza all’essere umano che si respira qua, che talvolta si manifesta nell’alzare le mani e ammettere che di fronte a certe patologie siamo impotenti.
C’é sincerità, non esistono illusioni e non si ha paura di guardare un paziente negli occhi e rispondere alle sue domande. Per tutte queste ragioni, nel momento in cui si riesce a curare, la soddisfazione é pura e moltiplicata. Ed é questa la fonte dell’energia di Pietro che, anche se ormai non é piú un ragazzino, emana allegria, curiosità e voglia di vivere.

Penso che Pietro e Machi siano stati in grado di ascoltare il messaggio che gli é arrivato e siano stati in grado di seguirne le indicazioni. Mi chiedo dove arrivino queste indicazioni dato che sono quasi arrivata a trentanni ed é il momento di avere il coraggio di prendere una direzione; nella posta? nella casella mail? un messaggio whatsapp?
Forse mi servono ancora un po’ di domeniche a messa con la famiglia Gamba Torrez… o forse le indicazioni stanno nelle sensazioni che ci muovono nel nostro intimo, che ci fanno stare stretta una situazione, o che ci fanno sognare qualcosa che ancora non abbiamo. Un cambiamento che richiede coraggio e incoscienza ma che porterà i suoi frutti e le sue giare di vino e felicità: vino di qualità, abbondante e ridondante in modo che possa essere condiviso.
 

Viola Bonfanti

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