Impressioni ed emozioni di un viaggio per il futuro dell’Ospedale

di Antonio Castaldello

14 Ottobre 2024

Dopo 8 anni sono in partenza per la Bolivia e in particolare per Anzaldo nell’ospedale del dott. Pietro Gamba.
Nell’ultimo viaggio visitavo Anzaldo per il 30° anniversario dell’ospedale di Pietro, in questa occasione l’obiettivo è molto più alto; con il mio miglior amico Johnny Dotti (imprenditore sociale e pedagogista) su mandato del CDA della fondazione Italiana Pietro Gamba ETS dobbiamo osservare, conoscere e analizzare le possibilità di continuità dell’opera di Pietro che, all’alba dei suoi 72 anni, è giusto porsi.

La prima impressione, al nostro arrivo, è quella di una nazione che ha fatto progressi nelle infrastrutture. La strada da Cochabamba ad Anzaldo è ora asfaltata e sistemata con ponti e segnaletica, il tempo per raggiungere l’ospedale è molto ridotto e il paesaggio stradale totalmente cambiato. Un’ opera che avvicina la città al pueblo di Anzaldo in tutti i sensi, di tempo, di cultura ed economici.

Tuttavia il paese soffre di una crisi economica che si legge dalla mancanza di carburante con enormi file per il rifornimento e con un’economia sommersa molto sviluppata ad esempio il cambio ufficiale dell’euro è di 7 boliviani mentre il cambio parallelo è di 12 boliviani segno di mancanza di denaro e di svalutazione.
L’inflazione è altissima.
La prima notte e la successiva giornata l’abbiamo passata in Cochabamba per approvvigionamenti nel caos stradale e nello smog dovuto al traffico e dal fumo degli incendi della foresta amazzonica che sta bruciando da mesi con perdita di milioni di ettari di vegetazione, un danno incalcolabile senza che il mondo sia informato.
In serata siamo in Anzaldo un po’ frastornati dal viaggio e dal fuso orario siamo accolti dal personale con striscioni e inno nazionale italiano.

L’ospedale ha mantenuto la sua struttura esterna e organizzazione ma in alcuni settori si è ammodernato, nuove sale operatorie, nuova casetta degli ospiti denominata (casetta del Canada), container per la produzione dell’ossigeno, inviato come aiuto da Bergamo durante il covid, che ora serve per le sale operatorie e per le camere di degenza ma può essere anche venduto agli altri ospedali permettendo un introito.

Nella casa di Pietro e Margherita ci accolgono un lama e un alpaca che fanno da guardia e sono molto simpatici e socievoli.

Nei successivi giorni direi che l’obiettivo è stato conoscere le realtà dei campesinos da dove provengono i pazienti che arrivano all’ospedale di Anzaldo.

Nel primo weekend abbiamo fatto un giro di due giorni in jeep passando da Challviri: 3800 metri di quota (paese dove Pietro negli anni ’70 ha vissuto e dove ha maturato l’idea di diventare medico dei campesinos).

Da Challviri siamo scesi attraverso piste sconnesse nella foresta millenaria di Bathiayoj un luogo incontaminato e sperduto all’inizio della zona del Chapare dove gli incendi distruggono la foresta per lasciare posto alle coltivazioni di patate. Inoltre sempre nella regione del Chapare stanno costruendo una strada che arriverà a Bathiayoj per la ricerca dell’oro presente nella zona. Tutto questo ci fa pensare che questi terreni potranno essere espropriati per speculazioni o per la produzione della coca dopo che la ricerca dell’oro finirà.

Nei successivi giorni della settimana sempre in jeep partendo dall’ospedale siamo andati al rio Caine e nel nord del Potosì o sulle alture di Anzaldo visitando comunità di Campesinos o singole famiglie e partecipando alle loro riunioni di comunità oppure accompagnando a casa pazienti dimessi dall’ospedale.

In questi viaggi molto duri, intensi ma dal punto di vista naturalistico e umano eccezionali abbiamo capito quanto Pietro è apprezzato e conosciuto dalle comunità per la sua opera e quanto lui si è integrato in questa povertà estrema ma dignitosa.

La seconda settimana è stata dedicata alla conoscenza di realtà e di persone che potrebbero aiutare Pietro a costruire una continuità della sua opera, e nella conoscenza organizzativa e di relazioni dell’ospedale di Anzaldo e del suo territorio.

Tra le persone incontrate ricordo :

  • Don Basilio Parroco di Condebamba
  • Il Direttore delle comunicazioni e del marketing della fondazione Simon I. Patino di Cochabamba
  • Le personalità più influenti del paese di Anzaldo (parroco, Alcade, Podestà, ecc.)
  • Padre Carlos degli Scolopi rettore del collegio di Anzaldo
  • Un giornalista del giornale Los Tiempos di Cochabamba amico di Pietro
  • Francesco un ingegnere informatico Italiano residente in Cochabamba che collabora con Pietro e che lavora come Direttore in un centro per disabili in collaborazione con la Fondazione Don Gnocchi di Milano
  • Abbiamo incontrato in plenaria tutto il personale dell’ospedale dialogando e raccogliendo impressioni scritte circa futuro della struttura, tutto questo partecipando anche alla realtà sanitaria dell’ospedale in tutte le sue fasi: viste ambulatoriali, esami, interventi in SO, e in pronto soccorso.
  • in questi interventi i due giovani medici volontari del Celim Claudio e Martina ci hanno accompagnato come traduttori in molti dialoghi.

Abbiamo visionato la contabilità dell’ospedale con entrate e uscite e i relativi bilanci.

Questi incontri e informazioni ci hanno portato ad una maggior conoscenza dell’opera di Pietro Gamba e del suo ospedale permettendoci di fare alcune considerazioni che possono essere utili per la continuità dell’opera sia nel breve termine sia nel futuro.

Considerazioni:

  • L’ospedale è funzionante, attivo, ben organizzato ed è economicamente sostenibile.
  • L’ospedale è considerato totalmente legato alla figura del dott. Pietro Gamba, i pazienti arrivano e chiedono di lui, hanno fiducia in lui anche perché conosce il dialetto quechua e questo è positivo ma in prospettiva questa fiducia deve passare dalla persona fisica all’istituzione “Centro medico chirurgico dott. Pietro Gamba”.
  • Il personale ha ammirazione e fiducia nel dott. Pietro Gamba ma non rimane per molto tempo in quanto le problematiche ambientali / famigliari e gli orari di lavoro rendono complicata la permanenza del personale in ospedale.
  • Il personale conosce poco l’organizzazione della fondazione Pietro Gamba Italiana e della Fundacion boliviana.
  • La Fundacion boliviana per reggere nel tempo e vista la situazione politica del paese potrebbe cercare delle alleanze/accordi con altre realtà simili Boliviane ad esempio la fondazione Simon I. Patino di Cochabamba
  • Il dott. Pietro dovrebbe passare più tempo in Italia per la raccolta fondi e incrementare il fondo patrimoniale della fondazione italiana, passando da giocatore nell’ospedale ad allenatore, questo per far crescere il personale nella gestione.
  • L’opera ospedale che Pietro ha creato ha ancora senso e significato per continuare sul territorio di Anzaldo anche con la presenza di altre strutture sanitarie locali.
  • Il messaggio che Pietro e Margherita hanno testimoniato in questi 40 anni e cioè l’attenzione ai poveri e l’umanizzazione alle cure ha ancora un senso sia in Bolivia che in Italia, in Bolivia ha senso perché il pur ammirevole sforzo dello stato di sviluppare servizi sanitari non raggiunge ancora né per qualità né per attenzione umana i livelli dell’ospedale di Anzaldo, In Italia il messaggio della fondazione appare oggi profetico vista la disumanizzazione che spesso coinvolge i nostri servizi sanitari, tutto questo si manifesta non solo nell’ospedale dove i parenti ad esempio possono sostare e vivere sotto il portico vicino alla camera del paziente senza dover ritornare alla loro casa lontana, ma anche accompagnando a casa il paziente dimesso.

Questa radiografia dell’opera di Pietro di cui ho accennato alcuni punti spero che possa essere utile sia al CDA della fondazione sia a Pietro per rispondere alla domanda finale, l’opera costruita con tanta passione e con la Provvidenza resisterà nel tempo?

Concludo ringraziando anche a nome di Johnny, Pietro, Margherita, Norma, Antonie, Andrea, e tutto il personale dell’ospedale per l’accoglienza, l’attenzione, la simpatia e l’affetto che abbiamo ricevuto, non scorderemo questi giorni passati insieme.

Grazie di cuore

Antonio Castaldello

Altri Racconti

Riflessioni a cuore aperto
Riflessioni a cuore aperto

Il dottor Pietro Gamba riflette sull'importanza dei valori che guidano la sua missione in Bolivia, per iniziare il nuovo...

Programma viaggio in Italia 2024
Programma viaggio in Italia 2024

Anche quest'anno il dottor Pietro Gamba tornerà in Spagna e in Italia per prendere parte a numerosi eventi e appuntamen...

Medico e meccanico
Medico e meccanico

Il dottor Pietro Gamba racconta il rapporto di amicizia instaurato con dei meccanici di Cochabamba, che lo hanno aiutato...

Bottom Image