L’emozione della Terra Santa

25 Novembre 2013

Un’altra lingua, un’altra cultura, una storia d’avvicinare con il desiderio di approfondire la conoscenza della storia e la tradizione della terra dove è vissuto Gesù.
Ho passato una settimana in questi luoghi dal “sapore biblico”, ospite di un amico che vive nei pressi di Tiberiade. Mi accompagnavano mia moglie Margarita e mio fratello Sergio.
Ho conosciuto l’amico di origine araba, Yacob, 27 anni fa, quando eravamo giovani studenti in medicina al CUAMM di Padova. Oggi lui è pediatra e ha due figli adolescenti. Da anni comunica con me attraverso internet invitandomi costantemente ad andarlo a trovare nel suo paese; quest’anno ho ritenuto fosse giunto il momento per accettare l’invito di andarlo a trovare. Ovviamente ho accettato a condizione che poi sarà lui a venire a trovare noi in Bolivia.
L’esperienza di accoglienza in una famiglia araba è stata superlativa. Alloggiati in casa sua, ci hanno messo a disposizione il meglio che si potesse desiderare. Questo ha fatto risaltare il valore dato all’amicizia attraverso l’accoglienza all’ospite.
Peccato le difficoltà per la lingua perché l’arabo, l’ebreo o l’inglese non ci hanno aiutati nella comunicazione con il resto della sua numerosa famiglia!

Ma Yacob ha pensato anche a questo e, aiutato da alcuni suoi amici che sono stati in Italia, e che quindi parlano italiano, siamo stati sui posti più importanti per vivere i passi della vita terrena di Gesù.
Gerusalemme e Betlemme sono stati visitati con una guida. Visitando i posti famosi, conosciuti fin da piccolo perché citati nel Vangelo, si vivono emozioni importanti sentendo, attraverso le spiegazioni della storia, i fatti successi. Sono posti Santi, non solo per i Cristiani, ma anche per gli Ebrei e gli Islamici che lì vivono dividendosi spazi della città di Gerusalemme.
Visitiamo i posti della tradizione cristiana, anch’essa divisa nella storia con scissioni degli Ortodossi e altre divisioni che vengo a conoscere. Yacob è un cristiano di rito orientale Melchita.
In un’altra giornata, visitiamo i luoghi attorno al lago Tiberiade dove il Vangelo cita molti fatti e miracoli compiuti da Gesù. Sul Monte del discorso della montagna delle Beatitudini il clima è dolce, caldo, sereno. Risulta facile ispirarsi e pensare lontano per il Bene di tutti. Senza dubbio il messaggio della montagna che tutti riconoscono centrale del messaggio di Gesù, è ancora attuale per illuminare e scaldare il cuore di ogni persona e capace di superare ogni divisione di credo religioso.

A Nazareth, si respira ancora quello che poteva esser un piccolo paese (oggi molto grande) l’acqua della piazza dove Maria, la mamma di Gesù, andava a rifornirsi per poi recarsi alla sua casa a cucinare e antiche botteghe del falegname.
La chiesa dell’Annunciazione dell’Angelo è impressionante e comunque sempre è la Fede che avvicina al mistero dell’incarnazione. A Cana, luogo del primo miracolo di Gesù, vediamo come Maria credeva a suo Figlio riconoscendogli poteri grandi di Dio.
Sul monte Tabor, il cuore si allarga, si sente buono e aperto alla preghiera.
Ogni amico lontano si fà vicino.
Il messaggio riassuntivo è che non serve aggrapparci ad ogni cosa terrena che passa; quello che rimane sono le azioni buone che scaldano il cuore e che avvicinano ogni uomo.


Dr.Pietro Gamba

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