Crisma e Ciprian, malati che non abbandonano la speranza

16 Luglio 2012

Vorrei essere poeta, scrittore, giornalista, reporter, per poter trasmettere in forma semplice e piena, emozioni e immagini che accompagnano questi giorni.

Penso a Crisma, ragazza di 22 anni, lineamenti belli in un volto giovane sempre sorridente, sereno, dolce da innamorare, con sorriso pieno di una dentatura conservata.
Ha un osteosarcoma, un tumore dei più maligni che ingrossa sempre più visibilmente la sua anca destra. L’amputazione, o meglio, la disarticolazione della gamba, non è più sufficiente per salvarla. Ha preferito morire integra, insieme a tutto il suo corpo.

A me chiede la morfina per accompagnare la sua agonia senza volere rimproverare nulla alla vita.
Chiede un aiuto per il dolore, per resistere nella lotta che, in silenzio,da sola e a fronte alta sopporta.
Chissà.. forse pensa che la partita non è ancora chiusa e qualcosa può ancora succedere.

Resta afferrata alla speranza, senza mollare, perchè vuole troppo bene alla vita. E, piano piano, non cammina più, rimane sempre più a letto, isolata e sola nei suoi pensieri, silenziosa mentre piange con poca consolazione, pensando ai suoi amici, forse al suo ragazzo che l’ha mollata. Questo fa ancora più male. Trova consolazione nei pochi amici che danno coraggio dicendo “sei forte“ e siamo con te.
Tutto questo fa superare tristi pensieri, monotoni e sempre uguali che parlano del presente, di una malattia che è incurabile.
Da circa un mese non la vedo, forse è già partita.. Rimane un esempio integro di forza e rimane un insegnamento per noi che sentiamo tanti limiti nell’aiutarla.

Penso a Ciprian che ho appena visto e curato. E ‘ un uomo di 57 anni in ospedale da noi da un mese e mezzo. Operato all’intestino per il morbo di chagas. Ci siamo trovati la sorpresa di un decorso post operatorio difficile, strano e diverso dal nostro conosciuto e dei tanti pazienti che abbiamo curato. Lui è andato male dal primo intervento. Ora stiamo pensando alla quinto operazione. Tra qualche ora decideremo se portarlo ancora in sala chirurgica o desistere per il suo stato fisico che è compromesso.
Ciprian non si è mai lamentato di noi né della “mala suerte” di questa malattia che ora diventa agonia. Rimaniamo uniti nella lotta per la vita, uniti nella speranza. Il suo sorriso rafforza l’intesa. Dobbiamo farcela, senza rimproveraci di non aver fatto tutto quanto era a noi possibile.
Questa speranza è una Forza grande che spinge all’azione.

Per Crisma, per Ciprian per gli incurabili che non abbandonano la speranza di voler vivere lottando in solitudine, senza lamento per l’affanno di una dura scalata in verticale, voglio pregare e ringraziare.

Per tutti voi amici Solidali che da lontano diventate vicini e d’azione con questi ammalati, per voi che date più grandezza alla vita, il nostro Grazie di cuore.

 

Dott. Pietro Gamba

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