Dall’incontro di Pietro col Vescovo Francesco Beschi

15 Settembre 2010

Il corpo diventa libero. Quello che faccio sta acquistando un valore insostituibile e viene spinto da una carica mai sentita prima…è straordinario; Il giorno si trasforma per incanto in gioia.

E’ quanto sento, subito dopo l’incontro con il Vescovo Francesco. Ci diamo del tu, senza distanza. Lui ascolta, è vicino. La sua attenzione crea un ambiente familiare, attimi sublimi che percepisco come bene, manifestazioni della sua amicizia. In modo tranquillo, che viene da un profondo sicuro e deciso, mi dice: “ nella Fondazione voglio esserci non solo come l’ appoggio visibile che mi chiedi, ma anche come espressione di riconoscenza e premio da parte della Diocesi”.

Con questo gesto sembra volermi dire che la missione la compie Dio ma la vicinanza alle persone è fatta da gesti di uomini che vogliono bene e credono in Lui. Il nostro amare gli altri si manifesta con azioni semplici che trasmettono Forza e Incoraggiamento, un mistero che non possiamo vedere.

 

Vorrei dirgli di più. Gli dico che curare un malato è poco, ma sono felice di riuscire a fare almeno questo e Lui riesce a leggere la mia piena soddisfazione. I poveri apprezzano il nostro fare e, oltre a cercarci per le cure, oggi ci difendono e riconoscono sempre con maggior gratitudine il servizio che ricevono.

 

Parliamo di incertezze, quasi paure, per le autorità che al contrario del riconoscimento della gente, in questo momento, sono ostili e sospettose. Francesco ascolta, non si lascia scappare neanche una nota e non trova stonature in questo spartito, cos¡ simile alle vicende del vangelo, che conosce a memoria e tutti i giorni deve calare nella vita quotidiana. Si rasserena, è dolce in viso, disteso. Sembra volermi gridare: “dai, vai avanti, affidati, che è bello quello che fai! Questo sentimento è per me una carica, una forza sana, che mi rigenera.

 

Margarita, mia moglie, ascolta e mi è vicina, come sempre. Riconosco quanto preziosa è nel lavoro che svolge restandomi accanto nell’organizzazione dell’Ospedale e provvedendo a tutti quelli che ci avvicinano, perché trovino calore e accoglienza. Si parte con la Fondazione.

 

Il Vescovo è con me per continuare insieme un’avventura che ora, alla partenza, sembra una grande sfida. Vogliamo esser più buoni con tutti quelli che ci sono stati sempre fedeli e non dubitiamo dei frutti che verranno dalle persone che oggi, ancora non si sa, ma la speranza è quella di coinvolgere…e non mancheranno.

 

Il mondo è pieno di persone disposte a combattere per ideali che impegnano.

 

Noi ci affidiamo a Colui che crediamo nostro Signore e Dio e intanto celebriamo questa Gioia che è profonda per credere in quest’avventura che è missione.

 

Pietro

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