Incidente alla vigilia di Natale

27 Dicembre 2012

La vigilia di Natale ci è giunto l’avviso di un grave incidente successo verso Acasio. Una corriera (Bus), passata da Anzaldo in mattinata, per rottura di freni, è precipitata in un burrone. Aveva circa una cinquantina di persone a bordo. Si sono mosse circa una decina di ambulanze e il nostro Ospedale, da piccolo e insignificante si è trasformato improvvisamente in un primo posto importante di soccorso. I primi ad arrivare con le ambulanze sono stati un bambino di 4 mesi con sua mamma; dopo poco tempo il bambino è morto mentre si tentava di intubarlo.
La mamma ha visto morire anche il marito che era seduto accanto al bimbo. Stamattina questa signora, che rimane vedova con otto figli, stava piangendo non per il suo dolore (ha avuto un importante scalpo alla testa) ma per l’atroce situazione che ora si trova ad affrontare per andare avanti.

Un’altra bambina piú grandicella, uscita alla meglio dall’incidente, ha raccontato che erano in discesa e il Bus ha improvvisamente urtato una pietra grande sbandando da un lato all’altro della strada e, proseguendo all’impazzata in discesa e senza freni, ha investito e ucciso quattro o cinque pecore poi, con altri sbandamenti occorsi per tentare di frenare il mezzo, lei è stata sbalzata fuori dal finestrino del bus che ha continuato senza controllo fino a vederlo precipitare nel vuoto.
Dev’essere stato terribile.
Ha poi sentito i primi soccorsi, le ambulanze correre, le grida , la disperazione. La bambina racconta che ha visto accanto a lei distendere i cadaveri che, mano a mano il tempo passava, aumentavano di numero fino a contarne otto. I feriti con i loro lamenti e dolori erano incontabili e tanti. Ognuno di questi in mezzo al sangue, chiedeva aiuto anche preoccupati dei bagagli e delle proprie cose che trasportavano nel bus.
Noi in Ospedale abbiamo assistito almeno venticinque feriti ed ora una decina sono ricoverati ospedalizzati.
Stamattina la festa del Natale per me è iniziata molto diversamente dallo scambio solito degli Auguri fuori dalla messa e ben lontane erano le luci e le melodie natalizie. Alle sei ero già in piedi per seguire in sala operatoria il traumatologo venuto dalla città per i politraumatizzati e fratturati che attendevano.
Abbiamo terminato adesso, e siamo ormai al pomeriggio. Ma è un Natale con un pieno senso del dovere compiuto.

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