Dall’ultimo viaggio in Italia di Pietro

1 Gennaio 2011

Note del viaggio di fine anno

Un viaggio di trentasette giorni con un programma fitto di impegni che mi hanno portato lontano, anche in Veneto, in Emilia Romagna e nelle Marche.
Durante la mia permanenza in Italia non ho rinunciato a nulla, ho accolto con gioia tutti gli incontri, gli appuntamenti ed è stato una grazia avere tutte le energie per farlo, perché anche gli eventi più impensati si sono rivelati momenti preziosi per conoscere nuove persone, amici di amici, desiderosi di conoscere la mia realtà. Ogni serata è stata una vera sorpresa.

Due dovevano essere le date importanti di questo viaggio:

  • il 3 dicembre: giorno della firma della nascita della Fondazione
  • il 20 dicembre: data per la quale era programmata una cena Roma a cui avrebbero partecipato importanti esponenti del cinema italiano; questa sarebbe stata un‘occasione per presentare l’intervista e le immagini del documentario girato in Anzaldo con Stefano Accorsi.

 

Questa cena, per motivi organizzativi, è stata spostata al 31 gennaio p.v. che purtroppo mi imporrà un nuovo viaggio.

LA NASCITA DELLA FONDAZIONE PIETRO GAMBA ETS.

Dopo una gestazione di circa tre anni, come da programma, il 3 dicembre è stata costituita la Fondazione. Alla firma dal notaio Andrea Ciniglia, oltre al sottoscritto, vi era mia moglie Margarita, mia figlia Silvia, il Vescovo di Bergamo il Mons. Francesco Beschi, il rappresentante dell’Associazione Amici Pietro Gamba il Dott. Antonio Castaldello e il rappresentante dei benemeriti il Sig, Paolo D’adda, lo stesso che, sponsorizzando il libro “ Il medico dei campesinos” ha reso possibile il raggiungimento di questo traguardo. Al termine il Vescovo ha raccolto ed espresso l’emozione di tutti in una preghiera, invocando l’aiuto di Dio, affinché questa fondazione sia uno strumento tangibile che assicuri, anche nel tempo, un aiuto vero ai fratelli più poveri e malati di questa area rurale della Bolivia. Questo grande evento è stato poi ufficializzato con una conferenza stampa e ovviamente festeggiato con una memorabile cena

LA SOLIDARIETA’ E LE GIOVANI PROMESSE

Trascorrendo questi giorni tra famigliari e amici, ho trovato ancora tanta solidarietà, quella già conosciuta e quella nuova che si stà presentando.
La solidarietà conosciuta da molti anni è quella della famiglia, dei miei fratelli, che si manifesta con un impegno costante e con la loro vicinanza. Quest’anno mi hanno saputo sorprendere di nuovo organizzando la spedizione di un container riempito con del materiale destinato all’ospedale e da poco partito per la Bolivia. Il Biteb di Milano ha facilitato questa raccolta mettendo a disposizione delle attrezzature dismesse che una volta a destinazione, faciliteranno il nostro lavoro.
La Solidarietà più bella e carica di promesse è stata quella delle nuove generazioni. Dopo aver conosciuto la realtà di Anzaldo,vivendoci anche se solo per un breve periodo, questi giovani hanno cercato di trasmettere, con l’aiuto della mia testimonianza, le emozioni provate nel loro viaggio rivolgendosi a chi vede queste terre così lontane perché sconosciute.
In concreto ciò si è realizzato con l’organizzazione della terza edizione della cena di Solidarietà ad opera di Paola, durante la quale è stata allestita un’asta di pannelli fotografici per la raccolta di fondi e attraverso una serata passata in compagnia degli amici di Stefania, dove abbiamo raccontato anche con Evelin e Matteo, che hanno trascorso un intero mese in Anzaldo questa estate ,alcuni salienti momenti boliviani vissuti insieme. Anche G. Carlomi mi ha sorpreso organizzando una cena ad Arcore insieme a Herbalife. Una serata solidale è stata inoltre organizzata anche da Paolo D’Adda che ha invitato i suoi amici del mondo imprenditoriale colognese che si sono dimostrati solidali verso la Bolivia. E poi ancora, l’impegno di Giovanni, che ad Albino, con gli alpini ha organizzato una allegra serata di raccolta fondi.
Durante tutti gli incontri ho sentito la vicinanza, ho percepito il cuore, le emozioni sincere di tutte queste persone che sono state ad ascoltare e, a loro modo e secondo le loro possibilità, hanno deciso di aiutarmi in questo progetto .
Nel mio paese, per la prima volta, è stata organizzata dal gruppo missionario “Progetto Missione” una cena di gala nella magnifica villa Zanchi. Qui ho ritrovato gli amici che conosco da anni e che hanno seguito il percorso fatto fin qui, fino alla celebrazione oggi della nascita della Fondazione.
Ed ancora come non raccontare dell’entusiasmo di Carlotta. Lei ha conosciuto la Bolivia e Anmzalod per la prima volta questa estate, nel mese di Luglio, ed è ritornata a casa con una grande voglia di fare qualcosa per questa terra. Con la consapevolezza, grazie anche all’esempio del padre, che la comunicazione è uno strumento potente e insostituibile ha organizzato due interviste con dei giornalisti di canale cinque dalle quali sono nati un articolo ed una diretta televisiva; mi sono ritrovato insieme a Carlotta, il Cono e a Paola protagonista per 8 minuti di una diretta televisiva in cui abbiamo raccontato con emozione la Bolivia. Sembra incredibile ma già cinque milioni di italiani ci hanno ascoltato

PREMIO DELLA PACE

Questo riconoscimento è stato una vera sorpresa, del tutto inaspettata e fuori programma, ma certamente gradito. Questa serata al Pirelli di Milano, mi ha fatto assaporare dolci momenti di Gloria, non perché pensavo di meritarmi un tale riconoscimento, ma perché mi son ritrovato di fronte ad un auditorium così importante , dove le immagini e le stesse parole di Formigoni mi hanno riportato all’essenza del mio impegno: la pace tra gli uomini, attraverso l’aiuto. Il premio è stato dato a quelle persone che si stanno sforzando per realizzare un mondo di pace e possono essere l’ esempio. Sono onoratissimo quindi per questa menzione speciale anche se, ancora non so, chi possa aver segnalato il mio nome.

CONCLUSIONI

In questo viaggio ho incontrato molte persone e con tanti ho parlato della mia storia che diffondo come opera della Provvidenza. Ora si apre una nuova sfida: quella di continuare l’impegno in Bolivia, senza tralasciare di accrescere la Fondazione in Italia. Gli obiettivi tracciati sono pertanto la raccolta di fondi attraverso la ricerca di nuovi benemeriti ( per statuto è benemerito colui che dona almeno diecimila euro) e attraverso l’opera di sensibilizzazione e promozione dei giovani sopracitati che mantiene viva l’Associazione, appoggio alla nascente Fondazione.

Pietro

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