E’ nata Evangelina!

26 Aprile 2012

Carissimi amici,
Anzaldo in una mattina d’aprile, ha un ‘immagine piacevole di poesia, con il coro festoso degli uccellini che volteggiano nell’azzurro del cielo e con i bambini che, ordinatamente, nei loro grembiulini bianchi e la cartella di tela a spalla, vanno a scuola rispondendo al saluto con un sorriso.
La visita ai ricoverati è terminata ; Romolo, operato all’intestino, riprende forza e pensa di ritornare a casa sua, ai suoi animali, ai suoi campi, alla sua conosciuta gente, insomma nella sua famiglia. Per raggiungere il luogo ove abita, a causa della mancanza di strade, ci vuole un giorno di cammino.

Per arrivare in Ospedale ha sofferto l’inferno, dolori insopportabili e tanta paura di non farcela. Per l’intervento ci ha donato un capretto come riconoscenza dell’aiuto che ha ricevuto.
Nel reparto femminile abbiamo trovato Evangelina, una mamma che sta allattando un bambino con accanto un’altra piccola che ha da poco imparato a camminare. E’ arrivata con una forte tosse da mesi, in pessimo stato fisico, riuscendo appena a reggersi per camminare e con febbre alta. L’accompagna il marito che vuole vederla guarita e curata per i figli che stanno crescendo e che sono rimasti a casa attendendo il suo ritorno.
La radiografia dei polmoni non promette bene. Pensavamo all’inizio alla conosciuta Tubercolosi ma, nell’immagine radiografica vi è qualcosa di complicato, non facile da risolvere con i nostri antibiotici. Occorre un’ approfondita diagnosi dopo lo studio delle immagini, ci serve una Tac che le faremo fare e in città attraverso gli aiuti che riusciamo a garantire attraverso professionisti che ci aiutano in questi come questi.
I nomi di queste persone, le loro storie con le loro paure e la loro fiducia in noi, compone la nostra “Missione”. E’ una parola grossa che ha una profonda origine religiosa e che sostanzialmente si riduce a “servire gli altri”.
Raccontare la missione è rivedersi questa mattina con Romolo ed Evangelina; sono loro oggi che ci chiedono un aiuto concreto per la loro salute! Raccontare di quelli che abbiamo aiutato, dei nomi che abbiamo conosciuto, è tornare indietro quasi fermarci, per non andare avanti. E la proiezione è in avanti, ed è per questo che abbiamo fatto nascere la nostra “Fondazione“ ; per mantenere alta la sensibilità verso quelle persone che richiedono il nostro aiuto.
In posti come questi, in Bolivia, in Anzaldo, nell’area rurale delle vallate abbandonate del Nord Potosí, sono ancora molte le persone che pensano che l’ospedale non sia in grado di aiutarle in caso di malattia.

Qui la tradizione è credere a quanto dice lo stregone o il “curandero” o agli empirici che sentono essere più vicini al loro mondo fatto di poche cose e tanta rassegnazione.

I piccoli passi, concreti, di persone che vengono aiutate, poco a poco conquistano e tracciano un cammino, una speranza diversa.
Sensibilizzarsi vuol dire anche imparare i loro nomi, conoscere la loro storia e quando ritornano alla loro casa, sono loro stessi che raccontano che l’avvicinamento è possibile per via delle attenzioni di rispetto e di aiuto ricevute.
Aiutare rimane un Dono del Signore. Rimane “Lui” il maestro e l’artefice della “missione“.
E l’Aiuto è riconosciuto anche alle tante persone che personalmente conosco e da altrettante persone che non conosco né per nome né per storia personale che sicuramente hanno da raccontare. La missione prende forma per questi “ tanti “ che compongono la Solidarietà e che fanno quadrare calcoli e numeri di cui tutti vorremmo essere sollevati e liberi da paure e rischi. La storia dell’altro l’avviciniamo per la solidarietà di molti, per il desiderio di lasciare il Bene che si fa strada nella nostra sensibilità e affetto per la persona nel bisogno.

UN GRAZIE di cuore sincero perché l’azione di tanti fa possibile questi gesti di Amore per l’altro. Dott. Pietro Gamba.

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