……ho ricevuto una lettera….

10 Febbraio 2011

Ho ricevuto da un giovane di vent’anni questa lettera piena di entusiasmo; questo entusiasmo va caldeggiato e incoraggiato.

“Buon giorno Dr. Pietro Gamba,
sono Maicol Indino e abito a Massa-Carrara nel nord della Toscana. Ho 20 anni e sono iscritto all’università di Pisa, al corso di laurea in “Tecniche di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare”.
Ho un sogno, aiutare il prossimo, salvare una vita, poter donare il sorriso ad un paziente o, quantomeno asciugare una lacrima, diventando medico chirurgo.

Questo è il secondo anno che provo ad entrare alla facoltà di medicina e chirurgia di Pisa senza successo, nonostante abbia comunque conseguito un buon risultato. Mi sono classificato 350° su 2050 candidati (41,75 p) , ma purtroppo i posti disponibili sono annualmente solo 250.
Sono stato ammesso, attraverso il test di selezione, al corso di Tecniche di radiologia medica per immagini e radioterapia (posti disponibili 30) e al corso di Tecniche di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare (posti disponibili 10), scegliendo, come da sopra deducibile, il secondo.
Quando ho ascoltato la sua storia, non ho potuto fare a meno di provare una grande emozione e una profonda ammirazione. Ammiro la forza e la determinazione che ha avuto nel raggiungere un obbiettivo così importante per salvare la vita di uomini, donne e bambini. Ammiro l’amore che ha dimostrato per il mondo e per il prossimo. Lo stesso amore disinteressato che provo io e che vorrei esprimere attraverso una professione così nobile.
Credo fermamente che nelle nostre esistenze tutto abbia un senso, una ragione, credo che nulla accada per caso ed è così che credo di aver ascoltato la sua storia. Ho sentito quindi di scriverle, perché sono convinto che nessuno meglio di lei possa capirmi.
Non mi interessano beni materiali. Guardando al futuro quello che mi aspetto sono solamente un lavoro che mi gratifichi rendendomi utile agli altri, l’amore di una donna, e la stabilità necessaria a crescere i figli che verranno nel migliore dei modi.
Nutro le sue stesse aspirazioni, sono molto determinato, ma ho terribilmente paura di non farcela, paura di non riuscire. Sono molto sfiduciato nei confronti del test di ammissione alla facoltà di medicina e chirurgia (a mio avviso per nulla valido ai fini di una selezione) e più in generale nei confronti della direzione verso la quale si sta avviando l’università italiana.
Farei qualsiasi cosa per diventare medico, ma sento di essere solo in questo mio desiderio perché ho la netta sensazione che a questo sistema della selezione non interessi avere medici di buona volontà, pieni di passione e affiatati, ma solo candidati che abbiano messo in maniera corretta una serie di crocette.
Vorrei sapere cosa pensa della mia situazione.
Secondo lei vale la pena per me di intraprendere ancora questa strada? Perché la maggior parte delle persone che conosco, osservando che non sono stato ammesso, cercano di dissuadermi.
Sarei disposto a venire in Bolivia con lei per le missioni una volta diventato medico ( e se di aiuto anche prima), per cercare di rendere ogni giorno che passa il mondo un posto migliore.
La ringrazio infinitamente per aver prestato attenzione a queste poche righe e la prego, se le è possibile, di scrivermi anche solo due parole.
Colgo l’occasione per farle i più sentiti auguri di buon anno.

Cordiali saluti.

Maicol”

La mia rispota:

Anzaldo-Bolivia 31.12. 2010

Carissimo Maicol,

rispondere a un giovane di vent’anni che è carico di entusiasmo per affrontare la vita con volontà, intenti nobili e determinazione, coltivando un sogno che è motore per le prossime scelte che senti di dover fare per ” aiutare il prossimo” come medico, è per me un onore oltre cha un piacere!
Con il tuo scritto mi riporti ai tempi della mia scelta. Avevo pressoché la tua età quando lasciai l’officina meccanica per dedicarmi agli alti e nobili valori dell’anima!
Oggi, quel sogno che tu mi dici di avere:” aiutare il prossimo, salvare una vita, poter donare il sorriso ad un paziente o, quantomeno asciugare una lacrima, diventando medico chirurgo”, devi coltivarlo forte come una perla preziosa della tua vita.
A vent’anni la vita è tutta da giocare e da scegliere … e non conta se per due volte sei stato respinto all’esame d’ingresso della facoltà di medicina.
Se credi fermamente in quello che vuoi, mettiti d’impegno, studia a fondo con decisione e vedrai che il risultato non tarderà ad arrivare.
Se scegli di fare il medico e il chirurgo, non puoi accontentarti di essere radiologo o perfusionista!
Il sogno non tutti l’hanno, e quando l’hai, è motore per impegnarti, è una grande motivazione per esistere per gli altri e dare un senso pieno alla vita!
Certo che la nostra esistenza ha un senso!
Dacci dentro, cerca le strade, sta’ attento alle discese, ai pericoli delle curve, non distarti dall’obiettivo e vedrai lo raggiungerai. E, soprattutto, non aver paura!!
E’ la paura che blocca e ridimensiona! Stai con il Signore che è nelle nostra storia e ci ama più di ogni persona, LUI, Dio, ci vuole bene e ci accompagna! Ed io ti aspetto, fiducioso e con pazienza, perché i frutti buoni vanno preparati con tempo e pazienza. Auguri di ogni bene per l’inizio di un nuovo anno.

Ciao.

Pietro

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