Mi trovo in un momento di grande felicità

13 Gennaio 2014

Mi trovo in un momento di grande felicità, questa grande felicità è il dono che si riceve dopo aver raggiunto un risultato tanto auspicato!

Sto parlando di Juan Raul, il piccolo che abbiamo operato qualche settimana fa di cui già avete letto la storia in una precedente newsletter, dove spiegavo la dura lotta che ho dovuto mettere in pratica affinché i genitori del piccolo Juan Raoul dessero il consenso all’intervento chirurgico, preferendo loro le promesse del “curandero” che assicurava risultati raggiungibili in un anno, con l’impiego di una modesta somma di denaro.

Ebbene, l’intervento eseguito non mi ha convinto troppo. Il traumatologo che l’ha eseguito ha dimostrato di non avere molta competenza, forse per la sua poca esperienza e poca convinzione soprattutto senza lasciare a noi delle linee guida per continuare a curare il piccolo e sperare in un risultato positivo.
Ho quindi deciso di cambiare e consultare un altro traumatologo per avere un parere ulteriore e per avere una cura da seguire; ho chiamato un professore che ha una sua Clinica in Cochabamba.
Gli ho spiegato il caso e subito mi sono sentito dire ciò che già immaginavo, cioè farlo ricoverare in città nell’Ospedale Statale. Ho dovuto far presente al professionista che ho chiamato lui proprio perché i genitori del piccolo si oppongono al ricovero in città e quindi noi ci troviamo in difficoltà.
Il Traumatologo come prima risposta mi spiega di essere troppo occupato per venire in Anzaldo. Io ho incominciato la mia opera di convincimento tanto che mi sono sentito dire: “Sei peggio di una pulce in un orecchio.. mi perseguiti”.
Gli ho chiesto di farmi un regalo di Natale… un miracolo.. Solo lui poteva orientarci indicandoci le cure adeguate.
Di fronte alle mie continue insistenze mi chiese di lasciarlo riflettere. Il caso si presentava per lui molto difficile; l’infezione era diffusa su tutto l’osso e la cosa più semplice da fare era eseguire l’amputazione. Gli ho lasciato tutto il tempo per fare le sue considerazioni e riflessioni, quando, il 22 dicembre scorso, di prima mattina, con mia grande sorpresa lo vedo arrivare in Anzaldo, per appoggiare la nostra causa ed intervenire chirurgicamente sul piccolo Juan Raoul, per tentare di risolvere le problematiche derivanti dal precedente intervento.
Il traumatologo era partito al mattino presto perché in città l’aspettavano altri tre interventi chirurgici. Inoltre era domenica, giorno di meritato riposo!
Allestiamo la sala operatoria e procediamo con l’intervento. Aperto l’osso con mano delicata e competente, ha proceduto liberando l’osso da tutti i focolai putrefatti derivanti dal precedente intervento, ed ha lasciato un drenaggio per lavare in continuazione la cavità midollare esposta e aperta. Avevamo bisogno di sangue per una trasfusione; un unità l’ha donata il chirurgo, l’altra un’infermiera. Ho desistito da subito per chiedere sangue ai famigliari o ad altri campesinos perché sapevo che non avrei trovato consensi.
Ora abbiamo più speranze e possiamo dire che abbiamo imboccato la strada giusta.
Il Chirurgo ci ha lasciato poi le linee guida per continuare l’assistenza a Juan Raoul.

La stima che ho verso questo traumatologo (che si fa pagare in dollari e non in moneta locale), è dovuta al fatto che ha capito che noi stiamo lottando per aiutare a migliorare la vita di Juan Raul, per rimetterlo in piedi, contro tutte le avversità.
Alla fine il traumatologo ci ha lasciati dicendomi: “Sapevo che non mi avresti pagato la prestazione… ma donare speranza a questo piccolo è la mia ricompensa.. BUON NATALE !”

Ho gioito di questa partecipazione. E’ Gioia piena. E’ una Gioia che trascende le cose, i piaceri e ogni potere.

E’ un pregustare qualcosa di bello che esiste quando ci si interessa degli altri. Un dono per sentirsi in sintonia con quanto scelto per continuare.
Voglio semplicemente e personalmente parteciparvi questa gioia. Ha il sapore del Buono che dura, che alimenta, che vale e fa pregustare un poco di Paradiso.
Forti di questa esperienza, abbiamo trascorso un Santo NATALE diverso, con la gioia dentro della missione che si compie.

Pietro e Famiglia

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