Rivivendo emozioni raccolte nel viaggio in Italia

30 Dicembre 2019

Carissimi Amici,

Rientrando in Bolivia dopo il viaggio di 19 giorni in Italia e riprendendo le normali attività conosciute, mi sento con una nuova percezione, come se un dente di ingranaggio fosse scattato portandoci in una posizione piú avanzata.
Nei vari incontri in Italia, ho vissuto nuove emozioni, che hanno permesso una rinfrescata salutare ai problemi che prima della partenza sentivo di appesantimento.

Il messaggio centrale che ho portato dove sono stato ed ho cercato di trasmettere quando sono stato invitato a raccontarmi per aggiornare sinteticamente l’attività di un anno, è stato l’impegno che continua come medico di vocazione in “missione”, con la volontà che lo spirito possa continuare anche con altri.

Nel lavoro medico di assistenza e cura pratichiamo un messaggio Superiore; il messaggio di Bene che prende spunto dal vangelo del buon samaritano che insegna a prendersi cura del prossimo “malcapitato” trovato sulla stada mezzo morto.

L’ospedale deve ancora crescere e diffondere la vitalità del farsi “prossimo” come il samaritano del vangelo. Nel mio giro ho raccontato alcuni casi difficili risolti grazie ai contatti di amici che hanno coinvolto altri loro amici, allargando il cerchio e trovando soluzioni che hanno il sapore di miracolo per l’azione della Provvidenza.

Se lasciamo buone tracce, sarà piú facile identificare l’orma da seguire che indica il cammino!

Ho sentito la freschezza per l’incontro dei giovani medici, ora prossimi alla specializzazione, venuti come volontari in Anzaldo. Oggi li ritrovo con gioia, coinvolti e non distaccati dalla nostra attività pur crescendo nella loro esperienza in Italia.

A Cremona, davanti a un buon gruppo di giovani venuti ad ascoltarmi, ho raccontato la mia storia, partita con la scelta importante dei miei vent’anni dove volutamente rinunciavo al servizio militare obbligatorio di un anno, per non aderire al principio della difesa delle nostre frontiere. Un passo importante dove si tracciava una strada da seguire e che sostanzialmente significava dedicarsi al “Prossimo”. Oggi questa attenzione verso l’”altro”, continua, con la stessa libertà e visione di un mondo che non vorrei con confini. Ogni azione buona, sia fatta in Bolivia o in Italia, non si rinchiuide in un confine! Dal piccolo centro dove oggi opero, possiamo irradiare e imparare virtù e doni che vanno bene anche per il nostro vecchio mondo.

Quando insieme riusciamo a curare una persona (mi riferisco a casi difficili conosciuti come Noemi, Edwin, Elias..) perchè nell’aiuto riusciamo ad essere squadra o gruppo allargato che coinvolge anche altri, saltiamo i confini del nostro limite, e si abbattono le frontiere: perchè l’Amore non costruisce mai muri di difesa che rinchiudono, ma getta ponti che comunicano!

Forse l’orma da seguire è questa: mettere, dovunque ci troviamo, (e non importa il continente) tutta la passione e l’attenzione per il “prossimo” che troviamo sul nostro cammino, usando le nostre competenze, conoscenze e ogni contatto personale, per allargare i confini del nostro piccolo spazio conosciuto. Superando paure e previsioni, occorre avere fiducia piena nell’azione misteriosa della Provvidenza che è esperta nel tracciare percorsi da seguire per portarci a un buon fine, con la sorpresa dei miracoli!.

Il viaggio mi ha portato freschezza e nuova vitalità, trovando attorno persone motivate e solidali, capaci di generare attorno nuova energia e convinzione.
I fatti di cui saremo capaci di disponibilità e azione verso il nostro prossimo, saranno quelli che misureranno la bontà dei nostri giorni nel prossimo anno.

Ringrazio i molti amici che ho trovato con l’augurio di BUON ANNO 2020 ricco di azioni di Bene.

Dr. Pietro Gamba
Direttore “Centro Medico Quirurgico Fundación Pietro Gamba”
Anzaldo – Bolivia

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